Mezzoldo è l'ultimo paese prima di Passo S. Marco, lungo la via Priula. Era quindi terra di confine e, come tale, ospitava la Dogana Veneta ed era sede di scambi.

Già prima della Priula le sue contrade erano attraversate dai carichi di ferro che dalle miniere di Ponte dell'Acqua venivano ceduti allo Stato di Milano lungo l'alta "via del ferro" che, dopo Mezzoldo, attraversava le valli Averara e Stabina prima di scendere in Valsassina. Venezia si preoccupò d'interdire questi traffici che favorivano lo stato avversario, senza però offrirsi come acquirente alternativo in quanto già sfruttava miniere di ferro a lei più vicine.

Si può dunque capire come i nostri vailigiani si organizzassero facendo tesoro del mestiere acquisito, praticando comunque le miniere ed eludendo gli ordini che proibivano l'esportazione del materiale senza precisare come altrimenti sopravvivere.

È pur vero che l'apertura di Passo S. Marco offriva qualche altra risorsa, in parte legata al trasporto delle merci e in parte legata alla capacità di una diretta impresa commerciale da cui trarre profitto. Ma a queste opportunità potevano soprattutto affidarsi i maggiorenti che avevano capitalizzato precedenti profitti, non già la povera gente.

Lo stato di benessere di buona parte della comunità è oggi testimoniato dalla solidità del suo centro storico e dalla ricca dotazione di opere d'arte conservate nella chiesa parrocchiale.

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